Il Fiorentino ha abusato del Senato, ha messo la fiducia su una questione etica e di coscienza, ha ottenuto una maggioranza con il sostengo di transfughi dell'opposizione e con una legge elettorale ad hoc si prepara a guidare il "Partito della Nazione". Come fermarlo?

La “dittatura” del Fiorentino e il prossimo referendum istituzionale




L’approvazione in Senato della legge Cirinnà sulle unioni civili omosessuali avrà delle conseguenze disastrose in molti campi. Purtroppo di questo avremo modo di parlare. Ma soffermiamoci ora a valutare la cosa dal punto di vista strettamente politico.

E’ evidente che si è trattato di una prova di forza del Fiorentino che assomiglia molto ad una “dittatura” personale.

Innanzitutto il disegno di legge non è passato in Commissione, cosa che ha meritato il ricorso di Giovanardi ed altri. Poi, in aula, il governo ha minacciato di approvare il “canguro: un unico intervento del governo avrebbe cancellato tutti gli emendamenti proposti che venivano considerati ostruzionisti. Quando però la Lega ha tolto tutti gli emendamenti ostruzionisti ed erano rimasti solo quei pochi veramente essenziali per un dibattito democratico in Parlamento, il Fiorentino, tramite il capogruppo al Senato Zanda, ha comunque annunciato il “canguro”. Era un evidente dispregio del Senato, costretto a mangiare questa minestra o a saltare dalla finestra. E’ stato questa tracotanza a provocare la dissociazione del M5stelle.

Dopo questa rottura, non più sicuro di avere l’appoggio dei Grillini, il Fiorentino ha architettato un “maxiemendamento” del governo su cui ha posto la fiducia. La cosa è stata grave. Su questioni etiche solitamente i governi non ci mettono la faccia e lasciano libertà di coscienza ai parlamentari. In questo caso i senatori della maggioranza non hanno goduto della loro libertà. Una questione profondamente etica è stata trasformata dal Fiorentino in una questione governativa e di puro potere politico.

Renzi ha avuto la fiducia dal Senato? Sì, l’ha avuta, ma con l’aiuto dei senatori aderenti ad Ala, il gruppo di Denis Verdini, proveniente da Forza Italia. Senza di loro non l’avrebbe avuta. Renzi ha avuto quindi “una” maggioranza ma non “la sua” maggioranza. La maggioranza che sosteneva il governo non c’è più, ce n’è un’altra. Caso certamente non nuovo, ma denso di significato politico: il Fiorentino è ancora lì per la stampella del gruppo di Verdini, cioè di un gruppo di parlamentari che erano stati eletti nelle liste dell’opposizione e il loro elettorato li aveva votati perché erano contro un governo di sinistra.

A questa indegna situazione politica si aggiunge che la nuova legge elettorale voluta del Fiorentino prevede un notevole premio di maggioranza per il partito che risulta primo, indipendentemente da quanti voti prenda. Per questo sia il gruppo di Alfano che quello di Verdini hanno transumanato verso il “partito della nazione”. Per avere un posto al sole in futuro.
Infine, ricordo che Renzi non è stato mai eletto da nessuno, e ugualmente ha voluto una legge così dirompente sul piano dei valori umani. Almeno fosse stato eletto sulla base di un programma che prevedesse questa legge … ma non è stato così.

Ora, mettendo insieme tutte questi elementi, si può dire che il Fiorentino è molto vicino ad una “dittatura” personale. Quando e come lo si potrà fermare? E’ evidente: al prossimo appuntamento per il referendum istituzionale, ossia per la legge di riforma costituzionale che elimina il Senato. E’ l’unica occasione per il popolo italiano di riavere il boccino in mano. I difetti del bicameralismo ed altre amenità saranno di secondaria importanza davanti alla necessità politica di fermare la “dittatura” del Fiorentino.

2 risposte a “La “dittatura” del Fiorentino e il prossimo referendum istituzionale”

  1. Patrizia Stella ha detto:

    Il Fiorentino dittatore e profittatore si sente forte dell’aiuto di Bruxelles e dei poteri occulti massonici della UE, favoriti dalla losca figura di Napolitano che è stato l’artefice della caduta del governo Berlusconi votato dal popolo per intronizzare abusivamente Monti e poi Letta e poi Renzi. Siamo proprio convinti che, a questo punto drammatico della dittatura più fondamentalista che sia mai esistita in Italia, si possa sperare che ci concedano le prossime elezioni? Buttiamo a mare il fiorentino per adesso prima che sia possibile, e se osa entrare nelle nostre parrocchie a farci il lavaggio del cervello, lo prenderemo a pedate nel posteriore.

  2. salvatore porro ha detto:

    Lo fermerà il popolo cattolico italiano. E faccio proprio la famosa frase che pronuncio don Mariano, nel film “Il Giorno della Civetta”. L’umanità si divide in cinque diverse categorie (uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo, quaquaraquà), -Io- proseguì poi don Mariano –ho una certa pratica del mondo; e quello che diciamo l’umanità e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; pochi i mezz’uomini, ché mi contenterei se l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più giù: i pigliainculo, che stanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero essere nelle pozzanghere con le anatre, che la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…
    Ogni lettore può scegliere liberamente all’uomo a cui appartiene Renzi!.

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