Una delegazione della diocesi di Trieste ha accompagnato l'Arcivescovo in visita ad limina da papa Francesco. Pubblichiamo una "impressione" di suor Luigina, dell'ufficio pastorale, che ha partecipato all'udienza generale.

In visita da Papa Francesco




Dal 15 al 19 aprile scorso l’Arcivescovo Mons. Crepaldi, insieme a tutti i Vescovi del Triveneto, si è recato dal Papa per la visita ad limina apostolorum. Mons. Crepaldi era accompagnato dal Vicario generale mons. Pier Emilio Salvadè, dal Vicario episcopale mons. Roberto Rosa, da Suor Luigina dell’ufficio pastorale diocesano, da Marisa Creglia dell’ufficio pellegrinaggi, dal segretario vescovile don Mario De Stefano e da Francesco La Bella.

Anche per noi del seguito ci sono stati momenti speciali, specie quando, grazie all’interessamento dell’ Arcivescovo, siamo riusciti a cenare alla Casa Santa Marta vicinissimi al Papa; alla fine della cena ha voluto conoscerci personalmente e salutarci ad uno ad uno. Quando l’ Arcivescovo ha baciato l’anello del Pescatore abbiamo sentito che con lui eravamo tutti lì, sia noi presenti a Roma sia i fedeli diocesani rimasti a Trieste (F. L. B).

Nel numero di Vita Nuova di venerdì 26 aprile pubblichiamo una esclusiva intervista all’Arcivescovo sul suo incontro con il Santo Padre papa Francesco. VN on line anticipa già ora la fotogallery dell’evento con gli scatti di Francesco La Bella.

 Qui sotto una “impressione” di suor Luigina sull’udienza generale di mercoledì 17 aprile.

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Che cosa sta succedendo?

Sento in me una fretta, dal risveglio, un’urgenza quasi.

Penso ai pochi passi che distano da dove sono alloggiata a Piazza San Pietro. Così comincio con uno sguardo dall’alto: la Piazza è in fermento, un cuore che pulsa, vivace, al centro del mondo. Di primo mattino già fiumi umani si riversano alle postazioni di controllo entrata. Sono già tanti: tranquilli, ravvicinati, colorati, provengono da ogni nazione. Attirati da chi? Mi domando.

Le risposte sono due: la prima sicuramente da Papa Francesco, ormai amato da tutti. Il suo tratto intenso, semplice, affidabile, orientato, comunicativo, attira …!

L’altra invece la riconduco a quel desiderio segreto di “incontro-segno” che ogni uomo racchiude nel profondo e che solo in occasioni speciali affiora, orientando decisamente verso … qualcuno che indica una sicura presenza, che rassicura.

Con questi pensieri mi muovo anch’io con il piccolo gruppo di Trieste per entrare dal cancello del Vaticano per un posto sulla gradinata. Comunque non è stato facile trovare un posto vicino nonostante questo. Ma ci siamo.

Alle 10 puntualmente, raggiunge la piazza Papa Francesco sulla papa mobile. Con un ampio giro tra la folla raggiunge tutti, accarezza, bacia, consola chi è segnato da malattia, da immobilità … Intensi sguardi di comunicazione profonda. Poi sale alla sua sede. Inizia la preghiera, raccolto. Tra immenso silenzio, risuona distinta la pagina del Vangelo di san Luca sull’ascensione di Gesù. Lc 24,50-53. Sono i pochi versetti che indicano un cammino spirituale per tutti noi. Lo scandisce sua Santità con una parola calda e ferma a un tempo.

«Gesù condusse i discepoli «fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio» (24,50-53); così dice san Luca. Papa Francesco fa notare due elementi del racconto: il gesto sacerdotale della benedizione […  ] primo punto importante: Gesù … con la sua passione ha attraversato la morte e il sepolcro ed è risorto e asceso al Cielo; è presso Dio Padre, intercede per sempre a nostro favore (cfr Eb 9,24). … Egli è il nostro avvocato: … noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato: ci difende sempre! […]

Un secondo elemento: … gli Apostoli, dopo aver visto Gesù salire al cielo, tornarono a Gerusalemme “con grande gioia”. Questo ci sembra un po’ strano. In genere quando siamo separati dai nostri familiari, dai nostri amici, per una partenza definitiva e soprattutto a causa della morte, c’è in noi una naturale tristezza, perché non vedremo più il loro volto, non ascolteremo più la loro voce, non potremo più godere del loro affetto, della loro presenza. Invece l’evangelista sottolinea la profonda gioia degli Apostoli. Ma come mai? Proprio perché, con lo sguardo della fede, essi comprendono che, sebbene sottratto ai loro occhi, Gesù resta per sempre con loro, non li abbandona e, nella gloria del Padre, li sostiene, li guida e intercede per loro.

… l’Ascensione … è come l’anello che aggancia e collega la vita terrena di Gesù a quella della Chiesa. … san Luca accenna anche alla nube che sottrae Gesù dalla vista dei discepoli, i quali rimangono a contemplare il Cristo che ascende verso Dio (cfr At 1,9-10). Intervengono allora due uomini in vesti bianche che li invitano a non restare immobili a guardare il cielo, ma a nutrire la loro vita e la loro testimonianza della certezza che Gesù tornerà nello stesso modo con cui lo hanno visto salire al cielo (cfr At 1,10-11). È proprio l’invito a partire dalla contemplazione della Signoria di Cristo, per avere da Lui la forza di portare e testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno: contemplare e agire, ora et labora …, entrambi necessari nella nostra vita di cristiani.

Cari fratelli e sorelle, l’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; […] ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita non siamo mai soli: abbiamo questo avvocato che ci attende, che ci difende. Non siamo mai soli: il Signore crocifisso e risorto ci guida; con noi ci sono tanti fratelli e sorelle che nel silenzio e nel nascondimento, nella loro vita di famiglia e di lavoro, nei loro problemi e difficoltà, nelle loro gioie e speranze, vivono quotidianamente la fede e portano, insieme a noi, al mondo la signoria dell’amore di Dio, in Cristo Gesù risorto, asceso al Cielo, avvocato per noi. Grazie.>

Non si può non fermarsi alle parole indicative del Papa. Vanno tenute in cuore, meditate e contemplate per rinnovare la nostra vita, nutrirla di speranza e portarla ovunque, rinnovata.

Il saluto poi rivolto con affetto a tutti i fedeli di lingua italiana e in particolare a quelli guidati dai rispettivi Vescovi in visita ad Limina Apostolorum del Triveneto, ci raggiunge sensibilmente. Ci sentiamo dentro questo abbraccio paterno, felici.

(foto di Francesco La Bella)

Vedi la  fotogallery dell’evento con gli scatti di Francesco La Bella.

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