Il problema delle migrazioni è stato oggetto dell’VIII Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuan. La tesi di fondo espressa nel Rapporto era che il generale atteggiamento cattolico di “accogliamoli tutti” era cieco ed irresponsabile e, soprattutto, non radicato nella Dottrina sociale della Chiesa. Il Rapporto indicava i principi di riflessione e le direttive di azione che il magistero sociale indicava e le varie responsabilità che esso chiamava in causa. Si diceva anche che gli attuali epocali flussi migratori erano evidentemente programmati, finanziati e organizzati con molteplici responsabilità sull’una e sull’altra sponda del Mediterraneo. In essi erano coinvolti molteplici interessi sia economici che politici, compresa la destabilizzazione dell’Europa e la creazione forzata di una caotica società multireligiosa.
Quando il Rapporto fu reso pubblico e ufficialmente presentato, ottenne vari consensi ma anche molte critiche, da parte degli ambienti favorevoli ad una accoglienza indiscriminata. In questi giorni si viene a sapere che su internet i cinesi vendono i gommoni per i profughi, che le navi di alcune ONG andavano fino a ridosso delle coste libiche a prelevare direttamente dagli scafisti i “profughi” che avevano lautamente pagato per il viaggio, che a vigilare sul trasbordo era presente anche la guardia costiera libica che si guardava bene dal sequestrare i gommoni e imprigionare gli scafisti responsabili di commercio di esseri umani¦ il tutto in assenza di un solo giornalista e di una qualsiasi telecamera, anche da telefono cellulare.
Chi parla solo di accoglienza si rende indirettamente responsabile di questo commercio di esseri umani finanziato regolarmente e ingiustamente tollerato. L’accoglienza senza giustizia non è accoglienza. Quando però un magistrato italiano iniziò le indagini sul coinvolgimento delle ONG nel traffico dei migranti, il Consiglio superiore della magistratura lo convocò chiedendogli di discolparsi e i principali uomini politici del governo attualmente in carica nel nostro Paese si stracciarono le vesti e il povero magistrato troppo intraprendente fu messo alla gogna. Oggi si constata che aveva ragione da vendere e che le connivenze sono anche più estese di quanto si potesse supporre.
Il Rapporto dell’Osservatorio aveva quindi ragione a criticare un cattolicesimo superficialmente caritatevole che vorrebbe solo la carità senza la verità . Esso proponeva il “realismo cristiano” che prima di tutto vuole conoscere la realtà per potervi esercitare il bene. Il realismo cristiano che tiene conto del peccato originale: non è detto che tutti i migranti siano buoni, che ogni migrazione sia giusta, che tutti gli italiani che pongono domande siano cattivi, egoisti e razzisti. E non è vero che quanti segnalano i molti pericoli di un flusso migratorio incontrollato siano accusabili di “populismo”.
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