La cattedrale di San Giusto non aveva mai visto tanti fedeli come oggi, domenica 13 dicembre alle ore 16,00 per la cerimonia liturgica dell’apertura della Porta Santa del Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco.

Il Vescovo ha aperto la Porta Santa nella Cattedrale di San Giusto




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La cattedrale di San Giusto non aveva mai visto tanti fedeli come oggi, domenica 13 dicembre alle ore 16,00 per la cerimonia liturgica dell’apertura della Porta Santa del Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco.
Il Vescovo, rivolgendosi ai fedeli, ha detto che la Misericordia è quella di Dio Trinità: “Contempleremo il Padre che “ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Gv 3,17). Contempleremo il Figlio che si consegna a noi per rivelarci la misericordia del Padre: “Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo” (Gv 10,17-18). Contempleremo lo Spirito Santo: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista” (Lc 4,18-19)”.
“Quella Porta che abbiamo varcato – ha detto il Vescovo – ci richiama – richiamo grave e impegnativo – a coltivare la separazione tra l’interno e l’esterno, cioè tra il peccato e l’ordine della grazia”. Per questo, ha proseguito, in “questo Anno giubilare dovrà caratterizzarsi per una disponibilità più avvertita alla celebrazione del sacramento della confessione, sia da parte dei sacerdoti che lo devono amministrare sia da parte di tutto il popolo di Dio”.
A questo riguardo egli ha ricordato che, oltre alla Chiesa Cattedrale, sono state individuate altre Chiese che saranno come luoghi privilegiati dove celebrare il sacramento della confessione: i Santuari mariani di Monte Grisa, Repentabor-Monrupino e Muggia Vecchia e le chiese di Montuzza e di Sant’Antonio Nuovo.
Ma come concretamente essere testimoni della misericordia di Dio? A questa domanda il Vescovo ha risposto così: “Facendo nostra come programma di vita l’indicazione di Papa Francesco a mettere in pratica le opere di misericordia corporale – dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; accogliere i forestieri; assistere gli ammalati; visitare i carcerati – e le opere di misericordia spirituali – consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti”.
Le ultime parole del Vescovo sono state rivolge a Maria. “Il Cristo sulla Croce ci dona Maria come Madre di Misericordia. A Lei affidiamo i buoni propositi di questo Anno della misericordia”.

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