Ogni volta che torno sull’ Ursus resto affascinato dalla sua maestosità, dalla sua potenza e dalla sua progettazione. L’ultima volta era stata per un’installazione di una Mini Cooper (vera) a 35 metri di altezza, ma questa è un’altra storia, un’altra avventura .. Questa volta è stata l’occasione per scambiarsi gli auguri di questo prossimo Natale direttamente con il neo Presidente dell’Ursus Fabrizio Pertot ed i suoi preziosi collaboratori. In un clima surreale, all’interno delle sale macchine e della cabine riservate allora ai marinai, si è potuto sorseggiare un buon vino Kante (rigorosamente triestino) e stuzzicare qualche tramezzino, in assoluta semplicità e spontaneità, rubando con gli occhi quei particolari progettati nel 1914 ma che rappresentano ancora oggi un evoluzione tecnologica moderna ed attuale. Numerose le istituzioni presenti, malgrado che non ci fosse stato nessun invito particolare se non un passa-voce ” aperto a tutti”, tra queste: il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti, l’assessore comunale Elena Marchigiani, il presidente Onorario del’Ursus Roberto De Gioia ed il Vicario Generale della Diocesi di Trieste Mons. Pier Emilio Salvadè.
Lo storico pontone-gru, ora monumento nazionale, fu interamente costruito nei Cantieri triestini, è stato vanto delle Cotruzioni navali del Cantiere San Marco di Trieste e simbolo della Cantieristica e della storia marinara di questa nostra zona. L’importante opera di ingegneria meccanica e navale ha contribuito all’edificazione di opere portuali, costiere e navali. La costruzione dello scafo è iniziata nell’aprile 1913 e fu varato il 28 gennaio 1914. La gru fu realizzata sempre presso il Cantiere San Marco di Trieste tra il 1930 ed il 1931.
La storia del’Ursus si potrebbe raccontarla attraverso la sua storia e la storia di Trieste, infatti sono molte le questioni, non solo politiche, che legano questo monumento storico ai triestini. Ovviamente, il presidente Fabrizio Pertot non si lascia sfuggire l’occasione per condividere con tutti gli ospiti, indipendentemente dalle loro competenze o derivazioni sociali, un drenaggio di idee e progetti che si potrebbero realizzare a basso costo. Pertot vuole lasciare un messaggio, il suo assetto operativo è rivolto verso la realizzazioni di eventi, mostre, installazioni e perché no qualche concerto. Un’attrazione irrinunciabile per i turisti e per nostri cittadini di Trieste.
Non potevano mancare i bambini, numerosissimi, per festeggiare questo Natale 2013 sull’Ursus. Sono stati loro i protagonisti indiretti di questo “brindisi alternativo”. Chissà se a scuola avranno modo di raccontare che hanno visto l’Ursus da dentro, le sale macchine, le cabine e che quella punta di gru, che spunta dal mare ed è visibile dal centro città, nasconde un “cuore” pulsante di numerose persone che hanno contribuito affinché l’Ursus diventasse un simbolo della città e del suo legame con il mare.
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