Le chiare parole del Cardinale Angelo Bagnasco nella Prolusione all'Assemblea dei Vescovi Italiani di lunedì 16 maggio scorso.

Il “colpo finale” al matrimonio e alla famiglia




Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, lamenta il disinteresse del Parlamento italiano nei confronti dei gravi problemi irrisolti del paese e le troppe energie sprecate su questioni del tutto marginali.

Nella Prolusione d’apertura della 69ª Assemblea generale dei Vescovi italiani (Roma, 16 -19 maggio 2016), il Cardinale ha, tra l’altro, espresso un profondo rammarico per la «recente approvazione della legge sulle Unioni civili», che «sancisce di fatto una equiparazione» di queste «al matrimonio e alla famiglia». E anche se i promotori della legge sostengono che le unioni civili sono «cose diverse» dal matrimonio, è facile comprendere che «in realtà, le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale – così già si dice pubblicamente – compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà».

Bagnasco intende dire che è vicino il «colpo finale» alla famiglia da parte dei sostenitori della legge Cirinnà (da poco approvata in Parlamento), per cui si potrà facilmente aggirare il divieto dell’utero in affitto o dell’adozione del figlio del partner, nel caso di unione tra persone dello stesso sesso. Il Cardinale non comprende «come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze – già per altro previste dall’ordinamento giuridico – ma a schemi ideologici» e, nello stesso tempo, si tralascino i «problemi veri del Paese», legati al dramma della disoccupazione, della denatalità o del gioco d’azzardo.

I dati dell’Istat sono più che allarmanti, osserva Bagnasco. In un paese dove la disoccupazione giovanile è giunta al 40%, dove 4 milioni di persone sono «investite dalla povertà assoluta», dove solo nel 2015 sono stati distribuiti 12 milioni di pasti caldi agli indigenti, dove i decessi superano di gran lunga le nascite, dove il giro del gioco d’azzardo è dell’ordine degli 84 miliardi di euro – in questo stesso paese ci si preoccupa primariamente di sottrarre i bambini dai legittimi papà e mamma.

Bagnasco, inoltre, ripropone la dichiarazione congiunta di Papa Francesco e del Patriarca Kirill, che si rammaricano per via di «altre forme di convivenza», diverse dalla famiglia naturale, che sono «ormai poste allo stesso livello» dell’unione matrimoniale, «mentre il concetto di paternità e di maternità, come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio […], viene estromesso dalla coscienza pubblica».

Una risposta a “Il “colpo finale” al matrimonio e alla famiglia”

  1. Nicola Di Blasi ha detto:

    Bagnasco ha ragione di rammaricarsi, ma ormai i buoi sono scappati dalla stalla. La Chiesa ha sempre avuto dei nemici, che sono stati sempre gli stessi e sono stati sempre al lavoro, sin dall’aba del cristianesimo,fino all’illuminismo e alla Rivoluzione Francese, a partire dalla quale sono diventati POTERE POLITICO. Ma ora il loro potere politico, pur mantenuto nell’ombra, è diventato incontrastabile. Forse bisognerebbe chiamarli per nome, come fece Soljenitsin…

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