I veri nemici sono sempre interni




In politica i veri nemici non sono gli avversari ma i nemici interni. E’ questo il caso anche di Enrico Letta e di Sivio Berlusconi.

Il principale nemico di Letta ora è Renzi e dietro di lui D’Alema che ha affermato che il governo non ha futuro e che il PD con Renzi vincerebbe le elezioni. E’ quindi chiaro che nel PD c’è una grossa fetta del partito che non vedrebbe male la fine di questo governo, nonostante tutti dicano che la si tuazione economica è ancora difficile e che sarebbe irresponsabile farlo cadere. Certo, se cade Letta non è detto che si vada ad elezioni, perché Napolitano dice di essere contrario. Inoltre nessuno vuol prendersi la colpa di far cadere il governo. Però, se non fossero trattenuti da questi inciampi i primi a mandare a casa l’Enrico delle Grandi Intese sarebbero proprio i suoi “amici”.

Lo stesso va detto per Berlusconi. Ciò che lo indebolisce sono i ministri del PDL nel governo Letta che non vogliono far cadere il governo nel caso la Giunta votasse per la decadenza di Berlusc0ni da senatore. I suoi nemici sono anche i parlamentari PDL, molti dei quali sarebbero disposti a dimettersi a seguito del voto della Giunta ma molti altri no. I giornali nei giorni scorsi parlavano di 20 parlamentari del PDL disposti ad entrare in un ipotetico nuovo governo senza il PDL. Non si sa se sia vero perché alcuni di essi hanno reagito all’insinuazione, ma è chiaro che se arrivasse la decadenza da senatore e Berlusconi si trovasse scoperto davanti a nuove iniziative della magistratura, non tutti i suoi parlamentari rimarrebbero con lui nella battaglia.

Insomma, il calcolo politico si fonda sulle mosse degli avversari, ma ancora di più sulla fedeltà delle proprie truppe. In questo momento né Letta né Berlusconi possono fidarsi tanto di queste loro truppe.

 

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