I tre Vescovi e la famiglia




I vescovi di Pordenone, Udine, Trieste hanno pubblicato un coraggioso Messaggio. Riguarda la famiglia. Perché coraggioso? È semplice: perché dice la verità. Oggi per dire la verità ci vuole coraggio. E chi altri può farlo se non i vescovi, con il coraggio della fede?

Cosa hanno detto i vescovi? Hanno adoperato le parole del recente Sinodo sulla famiglia, che si è chiuso sabato scorso, per dire la bellezza della famiglia costituita da un papà, una mamma, i figli, i nonni e i cugini. La famiglia naturale, la famiglia di sempre, la famiglia vera. La Chiesa crede nella famiglia e cerca di convincere anche il mondo a crederci. Non per il bene della Chiesa ma per il bene del mondo. Non per soddisfare i responsabili della pastorale familiare, ma per soddisfare le persone, i bambini che hanno diritto a vivere sotto il cuore della mamma, la società intera.

Un mondo che distrugge la famiglia è un mondo che ha perso la bussola. Ed oggi la si sta distruggendo. Non solo nei modi tradizionali, ossia facendole mancare le risorse per vivere e impoverendola. Certo, questo metodo continua ancora, ma è stato superato da altre minacce alla famiglia. Oggi la si nega per legge e forse domani, sempre per legge, anche la si vieterà. Le leggi che intendono equiparare alla famiglia le convivenze, comprese quelle tra persone son tendenze omosessuali, sono distruttive della famiglia, la vogliono annacquare in una nebbia indistinta da cui non risulti la propria naturale forza di umanizzazione.

Qui si evidenzia un altro aspetto coraggioso del Messaggio dei Vescovi delle tre diocesi del Friuli Venezia Giulia. I comuni di Pordenone, Udine e Trieste hanno stretto un accordo stabilito da Honsell, Pedrotti e Martini — accordo che Vita Nuova ha chiamato “la Triplice Alleanza” — per registrare in futuro i “matrimoni” di coppie omosessuali contratti all’estero. I vescovi segnalano che si tratta di un abuso sul piano tecnico-giuridico e una cosa profondamente contraria al bene comune sul piano della sostanza politica. Il potere che abusa di se stesso è tirannico, anche in democrazia. Il potere che non fa il bene comune è privo di autorevolezza e giustificazione morale. È pura forza, ma senza ragioni. E senza ragioni non si può aver ragione. Il Palazzo Comunale una volta era chiamato il “Palazzo della Ragione”. Ora non più? Il comune si chiama così perché è per il bene comune. Ora non più?

Naturalmente il Messaggio è rivolto prima di tutto alla Chiesa stessa che vive in queste tre diocesi. Bisogna aumentare gli sforzi di una pastorale familiare che mostri ai giovani la bellezza del matrimonio e della famiglia. Non solo la politica, anche la pastorale ha il suo da fare.

Messaggi come questo meritano il nostro grazie. Rassicurano sulle verità di sempre, confermano i motivi della ragione e della fede, indicano con sicurezza la strada da percorrere, chiariscono le diverse responsabilità ma per un bene che deve essere comune, fanno capire le manovre ideologiche in atto e denunciano gli abusi che usano i diritti per corrompere il diritto.

Ci saranno accuse di ingerenza indebita nella politica? Quasi certamente. Ma chi ha coraggio non teme le strumentalizzazioni sempre in agguato. Grazie ai tre vescovi!

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