Vorrei chiedere al senatore Russo di indicarmi un articolo, una frase o almeno un titolo o occhiello in cui Vita Nuova abbia sferrato un "ignobile attacco alla Vicesindaco Fabiana Martini", come lui ha affermato.

I puristi del dialogo … che non dialogano




Ogni volta che Vita Nuova tocca qualche nervo scoperto del potere ideologico triestino, emergono i puristi del dialogo, che non considerano vero giornalismo quello di Vita Nuova, appunto perché considerato non dialogante. Se poi si vanno a considerare bene le cose, si vede che è proprio il contrario: i puristi del dialogo … non dialogano.

Il Senatore Francesco Russo ha testualmente dichiarato a “Il Piccolo” di condannare l'”ignobile attacco di Vita Nuova alla Vicensindaco Fabiana Martini”. Vorrei chiedere al senatore Russo di indicarmi un articolo, una frase o almeno un titolo o occhiello in cui Vita Nuova abbia sferrato un “ignobile attacco alla Vicesindaco Fabiana Martini”. Per favore, almeno una frase!.

Non ce n’è nemmeno una. Il senatore si riferiva alla polemica sul “Gioco del Rispetto” . Vita Nuova, a questo proposito, ha ospitato un articolo di un genitore dal titolo “Il Comune spieghi questa pubblica vergogna!”. A parlare non era Vita Nuova ma un genitore; il genitore non chiamava in causa la Vicensindaco, non ne faceva nemmeno il nome; infine quel genitore chiedeva appunto il dialogo.  Mi dica, il senatore Russo, dove ha riscontrato un “ignobile attacco di Vita Nuova alla Vicensindaco Fabiana Martini”. Non è in grado di farlo. Allora, mi chiedo, gettare accuse a vanvera è desiderare il dialogo?

Quel genitore di cui avevamo pubblicato l’intervento chiedeva delucidazioni dopo che nella scuola frequentata da suo figlio era partito un progetto che lui considerava problematico. Nessuno aveva informato i genitori. Altro che dialogo! A non praticare il dialogo era la scuola e il Comune. A volere il dialogo era il genitore. Però ad essere accusato di non volere il dialogo finisce per essere Vita Nuova che pubblica la richiesta di dialogo del genitore. Perché il senatore Russo, che vuole il dialogo, non aveva chiesto lui – prima che il genitore sollevasse la questione – che il Comune aprisse un dialogo con i genitori?

Ad aprire un dialogo con i genitori il Comune poi ci ha provato. La Vicesindaco – mai interpellata dal genitore in questione ma entrata di propria volontà nella questione con un suo comunicato ufficiale – ha indicato alcuni appuntamenti del dialogo con i genitori: peccato che questi appuntamenti, compresa l’assemblea dell’11 marzo scorso, siano stati decisi dopo – ripeto, dopo – il reclamo del genitore. Un dialogo, diciamo così, “non voluto ma subito”.

Al capovolgimento della realtà non ci stiamo. Chi ha chiesto il dialogo sono stati il genitore e Vita Nuova che ne ha dato voce. Gli altri – i puristi del dialogo – o non hanno dialogato o, se lo hanno fatto, lo hanno fatto perché costretti dalla nuova situazione e dalle proteste.

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