I cristiani perseguitati… anche in Europa




Ed ecco che i cristiani sono perseguitati non soltanto nei paesi dell’Islam radicale o dell’induismo ad oltranza…
… ma anche nella “civilissima” Svezia!
E, in merito a questa persecuzione, il governo svedese fa ben poco. E l’Europa tace.
Ecco i fatti:
Secondo quanto ha scoperto Open Doors, la missione di aiuto ai cristiani perseguitati a causa della fede:
1. Nella capitale Stoccolma, un giovane appena convertito al cristianesimo è stato accoltellato da altri immigrati richiedenti asilo lo stesso giorno in cui doveva essere battezzato. Questo giovane aveva appena iniziato ad indossare una croce.
2. Il mese scorso, il quotidiano cristiano Världen idag ha riferito che un immigrato richiedente asilo che si era convertito dall’Islam è stato attaccato all’uscita di una chiesa locale a Karlstad. La chiesa ha dovuto prendere misure di sicurezza per proteggere gli altri convertiti.
3. Amir (non è il suo vero nome), un rifugiato cristiano dalla Siria, è stato minacciato da un jihadista musulmano, anch’egli siriano, che vive nella stessa casa di rifugiati. Questo jihadista ha minacciato di tagliare la gola ad Amir e di distruggere la sua famiglia in Siria: “Sono scapato dalla guerra per evitare questo genere di cose”, ha detto Amir alla polizia. L’uomo che lo ha minacciato, alla fine, è stato condannato alla libertà vigilata e ha ricevuto una multa di circa 800 euro.
4. Un sacerdote gesuita ha testimoniato che molti cattolici orientali, che vivono nei sobborghi di Stoccolma, hanno adesso paura di indossare una croce in pubblico. I cristiani che lo hanno fatto sono stati attaccati e le loro croci sono state strappate dagli islamisti.
5. Un’inchiesta di Open Doors ha rilevato 512 casi in cui i cristiani richiedenti asilo hanno subito minacce di morte, aggressioni sessuali e altri atti di violenza.
La maggior parte delle vittime sono dei convertiti e la maggior parte dei perpetratori sono altri migranti. Inoltre, la maggior parte delle vittime non ha denunciato questi atti presso la polizia sia per timore di rappresaglie sia perché sono convinti che la polizia non avrebbe intrapreso alcuna azione.
Inoltre, più della metà di quelli che hanno risposto all’inchiesta, il 53%, ha riferito di essere stata attaccata violentemente almeno una volta a causa della loro fede cristiana.
Quasi la metà, il 45%, ha riferito di aver ricevuto almeno una minaccia di morte e il 6% ha riferito di essere stata aggredita sessualmente.
“Una volta hanno detto a mia figlia che non le era permesso mangiare nella mensa senza il velo, se voleva mantenere la testa”, ha detto uno dei partecipanti al sondaggio di Open Doors.
“Un’altra volta, hanno detto a mio figlio che non gli era permesso di avere una croce intorno al collo se voleva rimanere in un pezzo solo”.
6. Nonostante la gravità di questi attacchi contro i cristiani, il governo svedese non ha avviato nessuna indagine seria.
Ad esempio, un membro del parlamento svedese ha interrogato il ministro per la migrazione, Helene Fritzon, la quale ha risposto senza alcun riferimento alle minacce contro i cristiani, offrendo solo osservazioni generali sulle misure di sicurezza che il governo offrirebbe ai rifugiati in generale.
Questo scandaloso fenomeno di persecuzione ai danni dei cristiani all’interno dell’Unione Europea non è nuovo. E soprattutto non sconosciuto ai dirigenti europei.
Già nel 2015, il Parlamento Europeo, nel suo rapporto annuale, riconosceva che “i rifugiati cristiani subiscono abitualmente persecuzioni per motivazione religiosa”.
Eccoci, adesso è tempo di agire, le sole parole non bastano, i soli rapporti non sono sufficienti. Perché è chiaro che i cristiani non sono al sicuro in Svezia e l’Europa deve dare una risposta a questa minaccia.
La Svezia è stata fra i primi firmatari della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, adottata nell’ambito del Consiglio d’Europa, il cui art. 9 prevede il diritto alla libertà religiosa, inclusa la libertà di cambiare religione.
di Silvio Dalla Valle
Fonte: http://www.osservatoriocristianofobia.it

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