In occasione dell'incontro dei sacerdoti, diaconi e seminaristi col Vescovo per gli auguri natalizi, il Vicario Generale Mons. Salvadè ha gettato lo sguardo in avanti nell'anno della Misericordia.

“Nel 2016 saremo chiamati a celebrare in modo specialissimo il quarto sacramento”




Eccellenza carissima
Cari confratelli sacerdoti, diocesani e religiosi,
cari diaconi e seminaristi.

Ci ha riempito di gioia vedere la cattedrale di San Giusto stracolma come non mai per l’apertura della santa porta. Abbiamo toccato ancora una volta con mano quanto abbiamo bisogno di passare attraverso Cristo Signore, porta della salvezza, porta della misericordia.
Lui è il Salvatore che anche quest’anno avremo la grazia di vedere nato nella carne nella povertà di Betlemme.

Quella folla è per noi gioia ma è anche impegno. Quel popolo numeroso ci sprona ad essere sempre più di Cristo, ministri suoi, ministri della riconciliazione che egli è venuto a portare nel mondo.

Il 2016 sarà quindi un anno di misericordia, un anno in cui saremo chiamati a celebrare in modo specialissimo il quarto sacramento.
Stare in confessionale sarà occasione per sperimentare ancora una volta il nostro sacerdozio inteso prima di tutto come esercizio di misericordia. Nel confessionale noi siamo medici. E a noi è data la grazia di prescrivere l’unico farmaco efficace a guarire le ferite dell’anima: l’amore del Signore.

Ci farà bene confessarci. Ma ci farà bene anche confessare. Infatti, il calo delle confessioni non è un male solo per la vita cristiana ma anche per l’esercizio del nostro ministero: confessando poco dimentichiamo che siamo mandati a servire un popolo fragile, popolo di cui anche noi facciamo parte. E così rischiamo di diventare duri, acidi, poco misericordiosi.
Confessando, noi entriamo in contatto con l’uomo che soffre.
E questo aumenta in noi lo spirito di accoglienza, di affetto, di misericordia.

Al Santo Padre Francesco, vescovo della chiesa universale, il nostro grazie per averci dato la grazia di sperimentare anche nel concreto delle nostre città la gioia di passare la porta che è la misericordia, il nome santo del nostro grande Dio e Signore Gesù, l’Emmanuele. Grazie al Santo Padre perché ha voluto che fossero i nostri vescovi a guidare concretamente il corteo del popolo penitente. Grazie al nostro vescovo Giampaolo.

Auguri a tutti voi, cara Eccellenza. Auguri da parte mia anche a voi tutti cari confratelli e a voi cari diaconi e seminaristi.

Che il Signore ci dia la grazia di toccare con mano anche quest’anno la sua misericordiosa nascita nel tempo, grazia che ci è data per poter noi nascere nell’eternità.

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