Giornata di preghiera a Maria sabato 9 febbraio nel santuario di Santa Maria Maggiore. Il parroco Padre Alessandro Calloni F.I. spiega a Vita Nuova il senso e le finalità dell'importante evento.

Giornata di preghiera mariana a Santa Maria Maggiore




Sabato 9 febbraio 2013 si terrà nel santurario di Santa Maria Maggiore di Trieste una intensa giornata di preghiera a Maria. Il programma prevede la testimonianza della veggente di Medjugorie, Mirjana. Il Vescovo Mons. Crepaldi presiederà la celebrazione eucaristica finale e terrà l’omelia. Purtroppo la stampa locale ha annunciato l’evento con il solito tono ironico e dissacratorio. Abbiamo chiesto a Padre Alessandro Calloni F.I., parroco di Santa Maria Maggiore, di informarci sul significato e le finalità della giornata.

Come è nata l’idea di organizzare questo importante momento di incontro?

È nata da una semplice richiesta di alcuni parrocchiani, quasi buttata là per scherzo, e senza molte speranze di essere accolta, sapendo che il loro Parroco non “nutre” una grande passione per il fenomeno di Medjugorie. Credo, però, che un sacerdote-parroco, debba far sempre prevalere, sulle sue opinioni personali, il bene spirituale dei fedeli e, qualora se ne presenti l’eventualità, se la Chiesa, nella persona del Vescovo, concede il permesso, “soddisfare“ il desiderio dei suoi parrocchiani. Contattai, quindi, Sua Eccellenza Mons. Crepaldi, il quale mi chiese di lasciargl iqualche giorno di tempo, per pensarci. Alla sua risposta affermativa, con una “clausola” ben chiara: «sia unicamente un evento di preghiera», si cominciò l’organizzazione del tutto.

 Può illustrarci il programma della giornata?

Il programma è molto semplice: 2 sante Messe; 4 Catechesi; 4 Rosari; la Coroncina della Divina Misericordia; tanta Adorazione Eucaristica; la testimonianza di Mirjana.

 Qual è lo spirito dell’iniziativa? E i suoi fini?

È eminentemente spirituale, il resto non ci interessa; lo lasciamo volentieri agli altri. Noi vogliamo unicamente pregare e far pregare e dare la possibilità alla nostra città di Trieste di poter vivere ed usufruire di un intenso momento spirituale che, sicuramente, recherà notevoli benefici di grazia, per molti, vista l’abbondanza della preghiera di quel giorno.

 Perché la presenza della veggente di Medjugorie?

Credo che sia un “regalo” del Vescovo ai molti triestini che si sentono sentimentalmente (in senso positivo) “legatissimi” a quel luogo (Medjugorie), divenuto, per tanti di loro, occasione del ritorno, oppure, della riscoperta della fede o, più semplicemente, di un suo corroboramento.

 Tra tanti superficiali e inutili attacchi denigratori all’iniziativa e in generale ai fatti di Medjugorie, come possiamo inquadrare in modo corretto ed equilibrato questo incontro?

Francamente, l’inutilità di questi attacchi (che a me, sotto un certo aspetto, divertono) credo sia dovuta innanzitutto ad un fattore di povertà culturale, che obbliga, certe persone, a dover ripiegare, per necessità, sul versante del gossip, dove, ovviamente, si sentono più a loro agio. È incredibile, quanto manchino di serenità, quando debbono trattare di certe tematiche; è come un abito mentale, un vuoto a priori della mente, che genera, in loro, il bisogno di manipolare la realtà, che è così chiara. È solo una grande giornata di spiritualità.

 Anche se la Chiesa da anni ha chiaramente e apertamente definito la sua posizione in merito alle apparizioni di Medjugorie, possiamo brevemente riassumerla?

La posizione della Chiesa, ad oggi, è molto semplice. Non è stato riconosciuto nessun fenomeno soprannaturale (d’altronde, le “apparizioni” sono ancora in corso) e non si permette, di conseguenza, l’organizzazione di nessun pellegrinaggio ufficiale. Sono permessi, però, i pellegrinaggi privati, con un accompagnamento pastorale (il sacerdote) per i fedeli.

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