Fedeli, una renziana per introdurre il gender nelle scuole




Valeria Fedeli è una nomina renziana. E’ evidente come il sole a mezzogiorno, ma persino nel mondo pro family qualcuno non lo ha compreso.

Facciamo un passo indietro. Nel nuovo governo Gentiloni, l’uomo designato da Matteo Renzi a tenergli calda la sedia, ci sono solo due cambiamenti: Angelino Alfano lascia gli Interni, dove ha fatto una pessima figura. Lo fa probabilmente non per volontà di Renzi, che certamente ci avrebbe guadagnato a scaricare le responsabilità della pessima gestione dell’immigrazione ad un uomo non del PD.

E’ facile che Angelino abbia fatto la faccia feroce: il suo servilismo, notorio dai tempi in cui era l’uomo di Berlusconi, prono a qualsiasi ingiuria e ingrato compito, lo fa sembrare arrendevole. Non è così: quando si tratta del suo posto, diventa un leone.

E anche questa volta, al momento buono, deve aver giocato d’astuzia: “io caro Matteo, non voglio morire come il ministro agli interni del disastro; voglio un posticino tutto nuovo, meno pericoloso ed esposto“. Matteo non aveva scelta…senza gli uomini e le donne di Alfano non si governa, al Senato.

Il secondo cambiamento è stato all’Istruzione: fuori la Giannini, imbarazzante ricordo della Pessima Scuola, e dentro Valeria Fedeli.

In un primo tempo si era pensato a Monica Cirinnà, ma poi si è ragionato altrimenti.  La Cirinnà, quello che doveva fare, lo ha fatto. Quello che manca è il gender nella scuola: sino ad ora, in prima fila, c’è stato il renzianissimo sottosegretario Davide Faraone; Giannini si è invece rivelata, in più di una occasione, titubante, non sufficentemente incisiva, persino quasi titubante, in certi momenti.

Chi allora, se non la più accanita sostenitrice del gender nelle scuole, Valeria Fedeli? Per portare a termine ciò che stava già facendo il renzianissmo Faraone?

Perchè la Fedeli è una nomina renziana, dunque?

1.perchè questo governo è, di tutta evidenza, il Renzi bis

2.perchè la Fedeli deve portare avanti un programma già sostenuto dal renziano Faraone

3.perchè la Fedeli è una renziana da tempo, avendo partecipato anche alla Leopolda

4.perchè in un governo quasi monocolore del PD, sarebbe solo assurdo pensare che la nomina di un ministro Pd non passi dal segretario del PD

La lotta dei difensori della Famiglia, dunque, continua. C’era da aspettarselo.

Ma allora il successo del No è stato inutile?

Niente affatto. E’ risaputo che a luglio Renzi aveva comunicato ai suoi: disegni di legge su droga libera, eutanasia, adozioni gay, omofobia, gender… tutti fermi, sino al 5 dicembre. Dobbiamo evitare, di qui al referendum, altre discussioni divisive, che ci alienerebbero altri voti cattolici. Se il 4 dicembre vinciamo, si riparte, più forti che mai, e in quattro e quattr’otto si porta tutto a casa.

Questo è tanto vero che il mondo LGBT, Luxuria, Cirinnà, Bonino, Scalfarotto, Giachetti… si sono buttati a pesce per la vittoria del Sì

Ha vinto il NO: Renzi, però, non abbandona certo il campo.

E’ zoppo, ma colpisce ancora… non solo con Lotti, Boschi ecc., ma anche con gli altri Fedeli.

Fonte: http://www.libertaepersona.org

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