Nella festa dell'Esaltazione della Croce, domenica scorsa 14 settembre, Davide Zanutti, Davide Chersicla e Stefano Vattovani hanno ricevuto dal Vescovo l'Accolitato.

Ecco i tre nuovi Accoliti




Domenica 14 settembre, nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Esaltazione della Santa Croce, l’arcivescovo mons. Crepaldi ha presieduto una solenne S. Messa presso la chiesa parrocchiale di Gesù Divino Operaio in Trieste. Numerosi i Sacerdoti che hanno concelebrato con l’Arcivescovo, tra questi il parroco don Christian Crisanaz,il parroco emerito don Furio Gauss, il Vicario Generale mons. Salvadè, il vicario per la pastorale mons. Rosa e il rettore del Seminario interdiocesano “San Cromazio d’Aquileia” don Zenarola (del clero di Udine).

L’Arcivescovo ha voluto che tre seminaristi della diocesi, Davide Zanutti, Davide Chersicla e Stefano Vattovani, ricevessero il ministero dell’accolitato nella festa della Esaltazione della Santa Croce così da sottolineare il costitutivo legame tra il loro servizio all’Altare e quella Croce su cui si consumò l’Oblazione sacrificale di Cristo, Divino Sacrificio che incruentamente si rinnova in ogni in celebrare eucaristica.

Partendo dalla sagrestia, l’Arcivescovo ha fatto ingresso processionalmente in presbiterio percorrendo la navata preceduto dai molti Sacerdoti concelebranti, dai seminaristi di Udine e Trieste, dal diacono Pierluigi e dai tre seminaristi che quella sera sarebbero stati istituiti accoliti.

Dopo le Letture e la proclamazione del Vangelo, il Vescovo, spostatosi all’ambone, ha tenuto una sentita omelia nella quale il riferimento alla Croce è stato costante, alla Croce quale supremo atto d’amore di Dio per noi, sacrificio di puro amore oblativo. L’Arcivescovo non ha mancato di fare riferimento al Rito che si sarebbe apprestato a celebrare, come non ha mancato di ricordare i tre candidati e la loro vocazione invitando Davide, Stefano e Davide a vivere la propria chiamata come una chiamata a quell’amore gratuito e totale che è la Croce di Nostro Signore.

Chiamati dal diacono, uno ad uno i tre seminaristi- Stefano Vattovani, Davide Zanutti e Davide Chersicla – si sono presentati innanzi al Vescovo.

Il Rito ha poi previsto la consegna della patena, della pisside e del calice ai tre neo-accoliti, segno espressivo del loro essere a servizio all’Altare, a servizio della Santa Comunione. La Chiesa di Trieste, con il suo Vescovo, li ha chiamati all’accolitato, tappa significativa verso l’Ordine Sacro, e continua ad accompagnarli nel cammino di formazione spirituale e teologica orientato al Sacerdozio.

Terminata la solenne celebrazione, Davide, Stefano e Davide hanno potuto salutare e abbracciare genitori, fratelli, parenti e amici visibilmente commossi. Le comunità parrocchiali di origine e di servizio, in numerosa rappresentanza, si sono strette attorno ai “propri” seminaristi. Lo splendido coro, che ha impreziosito musicalmente la celebrazione, nato dalla sapiente fusione delle tre corali parrocchiali, ha ricevuto il grazie sentito di don Crisanaz e dell’Arcivescovo.

Il porticato della chiesa di Gesù Divino Operaio, riccamente preparato all’occasione, ha visto la gioia dei novelli accoliti farsi convivialità con parenti e amici. Anche l’Arcivescovo ha voluto intrattenersi per salutare e ascoltare i molti fedeli presenti.

2 risposte a “Ecco i tre nuovi Accoliti”

  1. FRANCO F. ha detto:

    GRANDE GIOIA PER QUESTE TRE VOCAZIONI SACERDOTALI.
    IL SIGNORE LI BENEDICA E LI AIUTI A DIVENTARE SANTI TESTIMONI E ANNUNCIATORI DEL VANGELO.

  2. Giuseppe Di Chiara ha detto:

    L’accolitato si rivela essere più che uno strumento di avvicinamento a Dio e alla Sua Parola, un ulteriore passa in avanti nella ricerca e nella riflessione teologica cristiana. Potenzia e fortifica sempre più il cristiano nel servizio alla fede, fornendo, soprattutto, ai fedeli (e non) un esempio di “cuore pulsante”, impavido, che senza esitazione va verso la strada che Dio ha voluto indicarci. L’uomo cristiano scopre il vero sé, non stretto dalle morse del falso perbenismo e della retorica accettazione della regolamentazione sociale, ma libero di scegliere di accettare, con assoluta volontà, senza alcuna costrizione, l’inveramento della propria persona umana.

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