I sindaci non possono fare obiezione di coscienza alla celebrazione dei matrimoni gay. Sta emergendo un nuovo totalitarismo democratico nel quale il male è imposto dallo Stato. I cattolici e gli uomini di Chiesa si divideranno. Coloro che resisteranno faranno fiorire la Chiesa.

E’ nella persecuzione che la Chiesa fiorisce




In una pagina interna di questo numero di Vita Nuova parliamo dell’obbligo dei sindaci a celebrare i matrimoni gay stabiliti dalla legge Cirinnà, con esclusione della possibilità dell’obiezione di coscienza. Il Consiglio di Stato ha deciso così e il governo sta preparando il vademecum per i funzionari di stato civile, ossia cosa dovranno dire e cosa dovranno fare. Appare sempre più misterioso come una legge simile sia stata votata dai cattolici e nel silenzio dei Pastori. Misterium iniquitatis.

Cosa faranno i sindaci cattolici? Dipende se vogliono essere coerenti fino in fondo o no. Cose da eroi, dirà qualcuno. La Chiesa è sempre passata tra epoche da eroi. Non è una novità. Ognuno ha la propria coscienza e ognuno deciderà cosa fare. Tutto dipende da quanto si è disposti a pagare. Questi nodi del bene e del male ci vengono a trovare, anche quando cerchiamo di evitarli. Nella vita i momenti dell’aut aut – o con me o contro di me  – prima o dopo bussano alla porta di tutti.

Si deve però constatare, in generale, che si consolida un nuovo totalitarismo. Fare il male viene imposto dallo Stato. Ed è, in un certo senso, coerente, se la legge stabilisce che il male è un “diritto umano assoluto”. Se lo Stato decreta, dall’alto del suo possente scranno, che abortire è un diritto umano, che essere congiunto in matrimonio con persona dello stesso sesso è un diritto umano, che essere ucciso in fase terminale è un diritto umano, che essere educati nelle scuole a tutti gli orientamenti sessuali è un diritto umano … allora lo Stato lo deve garantire. L’obiezione di coscienza diventa insubordinazione illegale, atto sovversivo non solo nei confronti dello Stato ma anche dei diritti dell’uomo e come tale non solo va vietata ma va anche punita ove dovesse verificarsi.

Non potremo più opporci a queste cose a costo zero. Opporsi costerà. I cattolici e gli uomini di Chiesa si divideranno in due schiere, come è sempre successo in questi casi. Ci saranno coloro che accetteranno il regime e vi collaboreranno. Ci saranno coloro che resisteranno. Dalla Costituzione Civile del Clero del 1789 ai regimi comunisti è sempre stato così. Capiterà lo stesso nei confronti del nuovo totalitarismo che sta democraticamente emergendo.

Sarà un bene o un male per la Chiesa? Osservando il passato, quando la Chiesa è scesa a patti col mondo ci ha sempre perso. Il mondo, infatti, sa fare il mondo molto meglio della Chiesa. Non che essa debba fare lotte ideologiche o politiche o mancare di realismo. Deve resistere al male e contrastarlo. Quando lo fa, anche a costo della persecuzione, fiorisce. Il futuro della Chiesa è nelle mani di Dio. Ma per quanto riguarda l’aspetto umano, è nelle mani dei fedeli che sapranno resistere.

5 risposte a “E’ nella persecuzione che la Chiesa fiorisce”

  1. loreno ha detto:

    Grande, dott. Fontana.

  2. Mario ha detto:

    Articolo delirante.A parte che la legge non parla di matrimonio, bensì di unione civile. Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio. Ma scusate, Gesù si è sposato? Voi stareste bene in Arabia Saudita dove vige la legge di Allah e nob c’è separazione tra stato e chiesa. Oppure con i Vandeani…per fortuna il mondo va avanti e c’è J. Bergoglio

  3. Jesus ha detto:

    Ridicoli. Gesù Cristo è misericordia. Questi cosidetti principi non negoziabili li avete inventati voi. Non c’è nè traccia nelle Sacre Scritture. Per San Tommaso d’Aquino di essere umano si poteva parlare solo a partire dalla firmazione del sistema nervoso. Fate compagnia alla vergogna dell’attico di Bertone ed a Dipiazza che scaccia i senza tetto

  4. Fulvio Gabri ha detto:

    fango sempre fango essere cattolico non significa disubbidire alla legge laica, ” chi sono io per giudicare ” ha detto qualcuno vicino al Signore. Misericordia, Misericordia

  5. Marco ha detto:

    Ottimo Fontana, articolo corretto.
    I commenti di contro sono semplici da smontare.
    La misericordia non c’entra niente con l’ammettere qualcosa di evidentemente sbagliato, cioè il listato di Fontana (aborto, eutanasia,..) e la conseguente obiezione di coscienza.
    La misericordia, a fronte di vera contrizione per uno sbaglio (più correttamente peccato) lo cancella. Misericordia quindi nn significa tolleranza, come si sottintende nei commenti da qualcuno.
    Il giudizio del “chi sono io per giudicare” si applica al peccato e non alle persone, quindi di nuovo non c’entra niente con l’oggetto dell’articolo. Il peccato si deve poter discernere e verificatolo, come in ciascuna voce del listato, va evitato.
    Sul fatto che le unioni civili siano contro la scrittura è scontato dato che le tendenze omosessuali sono condannate.
    Inoltre, dal punto di vista laico, le unioni civili nn portano a nessun bene per la società (anzi !) quindi volendo separare il discorso religioso non vanno assolutamente accettate per il bene della società. Purtroppo è accaduto in Italia.

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