Bisogna difendere l'Europa dall'Europa. Se l’Unione europea continuerà con la disgregazione del tessuto etico e religioso dei Paesi che vi aderiscono, verrà il momento di fare una: o l’Europa o quei valori.

Chi mandare a Strasburgo




Sulle elezioni europee bisogna uscire dalla retorica:  no al populismo, modificare ma non distruggere l’Europa, ci vuole più Europa e non meno Europa e concetti simili. Sono propaganda e basta. Il dato veramente importante è uno solo e vorrei dirlo con tutta chiarezza: ci stiamo avvicinando al punto in cui all’Unione Europea bisognerà fare obiezione di coscienza. Ogni coscienza giudicherà quando quel momento verrà. Ma se andiamo avanti così, verrà di sicuro. Cosa voglio dire? Voglio dire che bisognerà scegliere tra la prosecuzione della vita dell’Unione e la difesa dalla sua ideologia. Se l’Unione europea continuerà a portare avanti un’ideologia contraria alla vita e alla famiglia e di disgregazione del tessuto etico e religioso dei Paesi che vi aderiscono, verrà il momento di fare quella scelta: o l’Europa o quei valori.

L’invadenza dell’Unione Europea nell’ambito dei valori costitutivi tradizionali, morali e religiosi delle nazioni che vi fanno parte non è più accettabile. Davanti al pericolo che l’Europa faccia dell’intero continente un Belgio o un’Olanda, tutti gli altri temi dell’agenda europea, pur importanti, impallidiscono. Eventuali future mozioni Lunacek, distruttive della famiglia naturale e della procreazione, sono da considerarsi come delle bombe ideologiche e culturali distruttive.

In certi casi l’Unione europea è utile, perché ci costringe a metterci in riga quando siamo troppo approssimativi. In tanti altri campi è però invadente e si sta trasformando in un super Stato senza legittimazione democratica. Lì contano soprattutto i nominati e i burocrati. Allora, da dove cominciare per fare una valutazione dei candidati? Si deve cominciare dai soliti, vilipesi, principi non negoziabili. Vilipesi ma unici a fornirci indicazioni concrete. Se l’Unione europea  è invadente su quei punti nevralgici lo sarà anche negli altri. Se impone la sua ideologia lì, la imporrà anche nello stabilire il calibro dei cetrioli.

Non credo si possa, in coscienza, votare candidati al Parlamento europeo che si presentano in partiti che sempre – dicesi sempre – hanno votato per lo smantellamento violento della famiglia e per una drastica laicizzazione morale della vita sociale. Non si può votare per chi vorrebbe i sex-box nelle scuole, i distributori di preservativi nei licei e l’inseminazione artificiale a gogo. Avessero mille altre belle intenzioni, non si possono votare. Vita Nuova ha pubblicato l’elenco  dei deputati europei che hanno votato a favore o contro la mozione Lunacek. E’ una chiarissima cartina al  tornasole. Elenchi simili sono presenti in internet a cura di varie associazioni. Basta guardare quell’elenco  e regolarsi.  In questo modo non si vota solo per salvare la vita e la famiglia, si vota anche per salvare l’Unione europea che, se dovesse continuare così, si merita solo il rigetto per obiezione di coscienza.

Una risposta a “Chi mandare a Strasburgo”

  1. Roberto ha detto:

    Se posso permettermi, consiglierei di dare un’occhiata su cominciatu.eu

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