L’orrenda invenzione ideologica della morte di Stato

Charlie Gard, dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi




 

L’orrenda invenzione ideologica della morte di Stato

 

Sul caso di  Charlie Gard dichiarazione dell’Arcivescovo Gampaolo Crepaldi

 

vescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân

 



La vicenda del piccolo Charlie Gard e dei suoi genitori colpisce la nostra pietà umana e cristiana, ma va considerata anche alla luce della ragione e della dottrina della fede. Esso, infatti, ci pone davanti a principi e valori fondamentali per l’uomo e la convivenza civile. Mi riferisco ai principi del totale rispetto dovuto alla vita umana, del primato dei genitori nella gestione coraggiosa e prudente di queste tragiche situazioni, della inammissibilità che sia lo Stato, o un giudice, o una Corte di giustizia a stabilire chi deve vivere e chi deve morire.

 

I genitori del bambino volevano tentare una nuova terapia, per la quale avevano anche raccolto le risorse necessarie. Era loro diritto farlo.

 

Nel caso del piccolo Charlie si vuole di fatto applicare un trattamento eutanasico, e questo non può essere accettato. Il caso è dirompente perché l’attuazione della sentenza minerebbe i fondamenti stessi dell’umanesimo cristiano e si aprirebbe un radicale percorso di esodo dalla nostra civiltà. Charlie Gard ha bisogno dell’affetto dei suoi genitori, dell’impegno dei medici per assisterlo e della preghiera dei cristiani. Non di sentenze che ne decretano a morte. La morte di Stato è un’orrenda invenzione ideologica.

 

13 risposte a “Charlie Gard, dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi”

  1. Maria Caterina Calabrò ha detto:

    Grazie, S.E., più voci dovrebbero levarsi! È incredibile quello che sta accadendo.

  2. Elio ha detto:

    Che dire della verità? La verità è in queste parole mentre lo spirito della menzogna è in quella sentenza. Ecco perché l’Europa va in rovina, è tutta una menzogna e ha un volto falso.

  3. Maria Teresa Cavallarin-PortoViro-CorsoRisorgimento225 ha detto:

    Sono pienamente d’ accordo con lei Eccellenza, perciò dico: VITA A CHARLIE e condanna ai giudici per il loro modo di agire!!! Cordialmente

  4. Elisabetta Chiudina-Piaceri ha detto:

    Grazie al nostro amato pastore, l’Arcivescovo Mons. Crepaldi, per queste chiare e vere parole che ci ha donato in questo grave momento. Esprimo la mia assoluta è convinta adesione al Suo pensiero.
    Con filiale affetto.

  5. FRANCO FRAGIACOMO ha detto:

    Ringrazio il nostro illuminato Arcivescovo per le sue parole sul tristissimo caso di Charlie Gard.
    E’ una vicenda che mostra chiaramente dove sta andando l’Europa dopo aver rinnegato le sue radici cristiane.
    E’ anche un’ulteriore occasione che il Signore offre a chi si dichiara cristiano per dare una pubblica testimonianza della propria fede.
    Franco Fragiacomo

  6. Francesco ha detto:

    Il Coraggio della verità!Grazie ai pastori che ancora hanno il coraggio di dare voce alla verità Cristiana del Vangelo.Uniti nella preghiera e fiduciosi nella vita eterna.

  7. Graziella ha detto:

    Grazie eccellenza per la chiarezza e la forza!

  8. Maurizio Messori ha detto:

    Finalmente parole chiare di fede. Parole cristiane. Da quando la UE ha rifiutato le sue origini storiche e culturali giudaico cristiane una serie di disvalori sono stati accolti o imposti ai popoli euripei. Non nascondiamoci, oggi siamo con Charlie. Abbiamo bisogno di Cristo.

  9. Donatella Zini ha detto:

    Siamo in un momento storico in cui non è facile capire quello che è giusto. Tutti abbiamo paura di soffrire o di veder soffrire chi amiamo e quindi la tentazione di ricorrere all’eutanasia è forte… e noi siamo deboli. Per questo ringrazio il Signore di avere una guida illuminata come Mons.Crepaldi. Non tutti sono così fortunati.

  10. Franco De Iaco ha detto:

    Ma oltre alle parole ci sono anche i fatti che vedono impegnato in prima persona il nostro arcivescovo nel costruire una coscenza cristiana anche nel sociale. Siamo al terzo anno di scuola di dottrina sociale dalla Chiesa. Ha esportato in altre città la stessa esperienza ed ora si dedica a tenere personalmente le lezioni via web. Lui fa bene la sua parte ed ora tocca ai cristiani a dedicare il loro tempo ad istruirsi nel magistero della Chiesa e non accontentarsi del poco ma cercare di costruire se stessi per seguire con più sicurezza la Via di Gesù Cristo.

  11. Claudio Sacilotto ha detto:

    Caro signor vescovo. Innanzitutto il rispetto della vita umana si esprime anche nel non consentire che venga proseguita artificialmente oltre ogni limiti di sofferenza accettabile!
    Questi limiti sono superati spesso perché l’uomo, se vuole il medico applicando tecnologie moderne, prolunga la vita. Quando si rende conto che le sue terapie per mantenere in vita un individuo non hanno nessun risultato, a lui spetta di interrompere un percorso che ha causato.
    C’è un altro aspetto da considerare, l’eutanasia, ma è un argomento troppo complesso che qui non voglio toccare.
    Non posso invece esimermi dal riprenderla per affermazioni che vengono fatte a capocchia. La terapia, chiamiamola così, che avrebbe potuto salvare Charlie è un trattamento finora sperimentale, provato sui topi, e che gli stessi medici americani che erano stati consultati avevano escluso che avrebbe potuto dare qualche risultato nel caso specifico. Non avrebbe inoltre migliorato per nulla le condizioni ormai gravemente compromessa del cervello di Charlie!
    La difesa della vita propagandata nel modo in cui lei l’ha presentata è un insulto al cuore, all’intelligenza, al senso sacro della vita stessa che ognuno di noi ha dentro.
    È una cattiveria per bambini ed adulti che si trovino nelle condizioni di Charlie.
    Scusi la franchezza ed anche la crudezza con la quale mi sono espresso, ma anche in questo campo e ora che il bullismo lasci lo spazio ha un’umana pietà diversa da quella che ci presentano le religioni.

  12. FRANCO FRAGIACOMO ha detto:

    IL COMMENTO RILASCIATO DA CLAUDIO SACILOTTO MI LASCIA SENZA PAROLE!!!
    ANCHE TRALASCIANDO GLI “ONOREVOLI” STRAFALCIONI DI GRAMMATICA E DI SINTASSI, E’ TROPPO DIFFICILE REPLICARGLI SENZA OFFENDERLO!!!
    IL TRISTE E’ CHE LO RITENGO IN BUONA FEDE QUANDO ACCUSA IL “caro signor vescovo” DI FARE AFFERMAZIONI A CAPOCCHIA CHE INSULTANO IL CUORE, L’INTELLIGENZA E IL SENSO SACRO DELLA VITA!!!
    BUON DIO…PERDONA E CONVERTI QUESTI NOSTRI “ONOREVOLI”!!!

  13. C.A. Dall ha detto:

    In linea di principio condividevo anch’io quanto sostenuto dall’arcivescovo, leggendo tuttavia questo intervento della dott.ssa Alessandra Rigoli, credente ed operante su casi affini, ho dovuto riflettere ulteriormente sul caso specifico ed in coscienza (non so fino a quando rettamente formata sull’argomento) mi sento di concordare con lei. Potete leggere il suo intervento qui: http://www.vita.it/it/article/2017/07/01/un-medico-cattolico-trovare-nuove-risposte-a-domande-inedite/143879/ Chiedo veramente a chi ha maggiori competenze in ambito bioetico a studiare bene il caso, qui quanto detto dalla dott.ssa Rigoli sul fatto che mantenere la ventilazione e l’intubazione rappresentino un trattamento inutilmente oneroso ed impossibile da mantenere a lungo per prolungare una vita quando ormai naturalmente essa si avvia alla fine. Accettare il distacco dal ventilatore e permettere al bimbo di respirare naturalmente, per alcune ore (come ha detto è capitato in casi analoghi che le sono capitati tra le sue braccia), opportunamente trattato con le cure palliative ed accettando che a meno di un miracolo sopraggiunga la morte corporale non mi sembra si possa configurare come violenza, ma proprio come rifiuto di un accanimento terapeutico, trattenere inutilmente provocando inutile sofferenze una vita terrena che ormai giunge al termine. Fidatevi che mi sono difficili dire queste parole, anch’io sento uno strazio particolare per questa vicenda dove purtroppo è venuta meno la fiducia tra genitori e medici, ma che l’emotività non totalmente informata rischia di produrre gravi incomprensioni e danni. Riconoscere che la nostra esistenza non termina con la vita terrena, ma prosegue è l’unica vera consolazione che ci può essere per una morte così dolorosa di un innocente. Mi verrebbe inoltre da dire, altroché “opzione Benedetto” e sconsigliare ai credenti di diventare medici o giudici, come ha detto qualcuno, ci vogliono tanti medici con la sensisibilità cristiana che mi sembra dimostri la dott.ssa Alessandra Rigoli, che purtroppo l’articolo di Scandroglio su “La nuova bussola quotidiana” invece finisce per accusare di aver compiuto lei stessa in passato delle “eutanasie” su bambini che ha curato ed accompagnato anche amorevolmente nell’ultimo tratto della loro vita terrena, ma la cui esistenza non è invece finita! Chiedo veramente all’arcivescovo ed agli esperti in materia di studiare a fondo il caso!

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