Sabato 26 settembre un convegno ha festeggiato l'anniversario. Radio Nuova Trieste è una esperienza di volontariato produttivo. Dopo trent’anni proprio questo è rimasto: la diversità organizzata e la passione.

Celebrato il trentesimo anniversario di Radio Nuova Trieste




Il popolo di Radio Nuova Trieste si è riunito sabato scorso 26 settembre per festeggiare i 30 anni dell’emittente radiofonica diocesana. C’erano il direttore Luigi Favotti, il presidente dell’Associazione Mons. Furio Gauss, il giornalista e storico Marino Lescovelli, i due tecnici Alessandro e Riccardo, l’amministratore Maurilio, tanti collaboratori e ascoltatori. Il Vescovo Mons. Crepaldi non ha voluto mancare: ha celebrato la Santa Messa e poi ha assistito a tutte le relazioni, per dire infine alcune parole di incoraggiamento.

Un trentesimo non può non essere anche occasione di ricordi. Luigi Favotti, direttore dal 1994, ha ricordato in cosa consistesse l’idea originaria del Vescovo Bellomi: trasmettere con un linguaggio fresco e colloquiale una fede vissuta, entrare nelle case, negli uffici, nei supermercati e confortare nella quotidiana fatica, raggiungere anche coloro che non hanno tempo per la fede.

La prima antenna fu montata a Monte Grisa. Alla prima riunione don Gino Fragiacomo disse: «la radio c’è già», e fece ascoltare la prima trasmissione. Favotti ha ricordato i nomi di quella prima pattuglia, come il collaboratore Michele Rossetti, Enrico Piccinino che fu il primo tecnico e il direttore di allora, Egidio Zusi. Con il trasferimento in via Vasari, cambiò il direttore che divenne Mario Paron, ma ben presto la Radio dovette trasferirsi al terzo piano di quel palazzo, in un appartamento molto più piccolo, per esigenze di risparmio. Il problema economico la minacciava anche allora, ma non ebbe mai il sopravvento. Fu quello – racconta Favotti – un periodo di stanca, venivano mandate in onda molte repliche e i collaboratori diminuirono di numero. Per lui fu, invece, un periodo di maggior coinvolgimento, non più solo collaboratore ma anche tecnico gli capitava di essere sempre più spesso in via Vasari.

Una sera Favotti e Rossetti vengono convocati dal vescovo Bellomi. L’idea è di chiudere. L’impegno economico è per la diocesi troppo pesante. Ma quando il Vescovo li accompagna alla porta ha come un sussulto: ma no, prendiamo ancora un po’ di tempo! «Siamo ancora qui- aggiunge Favotti – a prendere ancora un po’ di tempo». In seguito ci fu infatti uno sviluppo, come il collegamento con la Radio Vaticana, il satellitare e il collegamento con Radio In Blu della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel 1994 inizia la direzione di Luigi Favotti e nel 2001 si decide di costituire una Associazione, anche per fruire dei contributi pubblici. La presidenza è affidata a Mons. Furio Gauss per i motivi che risultano chiari dall’articolo qui a fianco. Se una delle trasmissioni espressive della prima fase era “Ogni vita una storia”, quella che simboleggia meglio questa seconda fase è “A che punto siamo con …”, che, senza l’ausilio di internet, faceva il punto sullo sviluppo di alcuni settori della vita triestina. A seguito di ciò si svilupparono i contatti ed aumentarono i collaboratori.

Radio Nuova Trieste è una esperienza di volontariato produttivo. Il direttore Favotti dice che dopo trent’anni proprio questo è rimasto: la diversità organizzata e la passione. Non c’è pubblicità, non si fa politica, si raccolgono offerte dagli ascoltatori. Eppure l’emittente, con l’aiuto della diocesi, è riuscita a garantire continui aggiornamenti tecnici e rimanere al passo con i tempi.

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