E' Vita Nuova e non il senatore Russo a chiedere più dialogo e maggiore laicità. Prima si decide con una delibera e poi si discute? E' il contrario: prima si discute e poi si decide. Quando a lottare per la laicità si deve mettere il settimanale diocesano.

Caro senatore, le cose non stanno così




E’ strano come i politici riescano sempre a rovesciare le cose. Il senatore Francesco Russo, su “Il Piccolo” di oggi 4 marzo 2014, si dispiace perché io, anziché intavolare un dialogo “sui temi delicati e importanti del senso della vita e della morte” mi sono scagliato “con posizioni di parte politica” contro la delibera comunale sulle DAT. Ma le cose stanno esattamente all’opposto. Se il comune voleva suscitare in città un confronto non doveva partire da una sua delibera, che è già una scelta di campo. A chiedere un confronto serio è stato Vita Nuova, richiamando il caso degli “stati generali” sulla bioetica voluti in Francia dall’allora Presidente Sarkozy e che hanno visto un serio confronto sulla pubblica piazza a cui hanno partecipato anche le comunità religiose. In quell’occasione il governo francese non aveva deliberato ancora niente, aveva provocato il confronto. A Trieste invece prima si decide e poi si vuole che si discuta. C’è un deficit di democrazia, cioè di laicità, cioè di confronto. E’ Vita Nuova a rivendicare questo diritto al confronto e non il senatore Russo. E’ Vita Nuova ad essere laica.

Del resto gli unici interventi che seriamente hanno portato serie argomentazioni ed approfonditi elementi di giudizio si sono letti su Vita Nuova. Abbiamo esaminato la delibera della Giunta dal punto di vista bioetico, circa i suoi riferimenti giuridici e a proposito del Regolamento. Nel numero di venerdì 7 marzo torneremo sull’argomento con altre due pagine e con un fascicolo dal titolo “Bioetica per tutti”. Quale altro soggetto cittadino ha alimentato come noi il dialogo e il confronto?

Certo, Vita Nuova partecipa al dialogo partendo da una posizione, quella della ragione naturale e degli insegnamenti della Chiesa: non si può chiederle di rinunciarvi. E’ semmai il comune, in quanto istituzione pubblica, che avrebbe dovuto favorire il confronto a tutto campo senza prendere preventiva posizione, come invece ha fatto con la sua delibera.

I politici, siccome vivono di politica, pensano che anche tutti gli altri facciano quello che fanno solo per motivi politici. Ma la cosa non funziona con Vita Nuova, che della politica si interessa ma da altri punti di vista, punti di vista non politici. Accusare Vita Nuova di fare “attacchi politici” – come approssimativamente si usa dire – è ridicolo. Ed è un modo per non rispondere nel merito. Mettersi nei panni dei cittadini e prevedere che la delibera della Giunta sarà dannosa alla Giunta stessa è fare semplice giornalismo, non politica. E spero non si chieda ad un giornale di non fare giornalismo.

Il senatore Russo afferma poi che la delibera della Giunta non è l’anticamera dell’eutanasia. Si sbaglia. La delibera è sulla linea culturale che conduce all’eutanasia. Per due motivi molto semplici. Il primo è che la delibera fa proprio il principio di autodeterminazione, che è il paradigma di base dell’eutanasia, come del resto dell’aborto o dell’inseminazione artificiale compreso l’utero in affitto. Il secondo è che quando il Parlamento discuterà una legge sul fine vita con aperture eutanasiche la campagna mediatica dirà che già molti comuni italiani hanno approvato il Registro delle DAT, tra cui anche il Comune di Trieste. Tutto il resto è chiacchiera.

3 risposte a “Caro senatore, le cose non stanno così”

  1. claudia herrath ha detto:

    Quello che rende perplessi, e’ che queste affermazioni vengano da un politico che si definisce cattolico. Il Vangelo dice: sia il vostro parlare si’ si’o no no. Un vero cattolico non puo’ servire due padroni.

    • Paddo ha detto:

      Ma il Senatore Russo è il fratello di Rosa Russo, quella che ha ideato e lanciato TriesteSocial, nonché quella che ha appena ricevuto dal Comune l’incarico diretto per formare i dipendenti comunali all’uso dei social network?

  2. Sara ha detto:

    Uno che perlomeno cerca di essere un vero cattolico,è cosciente che un giorno si presenterà davanti a quel Dio che dice di conoscere,servire e amare….Poveraccio

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