Si ha spesso l’impressione di vivere in un mondo allucinato e allucinante. Ho letto sulle pagine estive dei giornali i dibattiti sull’accesso dei cani alle spiagge pubbliche. M’è venuto allora in mente che la nostra Regione aveva varato, nel marzo 2015, un Regolamento per gli “animali da affezione”, insomma per gli animali domestici. Era un regolamento molto dettagliato che stabiliva come deve essere tenuta una voliera per canarini, prescriveva le caratteristiche di una lettiera per gatti, impartiva indicazioni sulla quantità di passeggiate cui aveva “diritto” un cane. Il regolamento stabiliva anche che non è possibile vietare agli animali l’ingresso nei pubblici servizi, a meno di una esplicita autorizzazione del Sindaco. Il regolamento della Giunta regionale si fondavasull’articolo 36 della legge regionale 20/12, e si poneva l’obiettivo di dettare disposizioni finalizzate alla tutela del benessere animale.
Viene spontaneo confrontare queste minuziose e amorevoli disposizioni verso i pappagallini, i canarini, i gatti e i cani “da compagnia” con il trattamento dei bambini, cuccioli di esseri umani. Bene l’attenzione per gli animali, ma non a scapito di una disattenzione per i cuccioli d’uomo. Le proporzioni hanno la loro importanza.
Sui giornali di questa calura estiva si sono lette anche altre notizie riguardanti i cuccioli. Crescono hotel e ristoranti “no kids”, vietati ai bambini. Gli esercizi pubblici non possono lasciare fuori i cani, ma possono lasciare fuori i bambini. Bar e pasticcerie vietati ai bambini si stanno diffondendo e gli alberghi dove i clienti possano stare sicuri di non essere disturbati da due bimbi che corrono o che piagnucolano facendosi i dispetti, sono molto richiesti. La catena di alberghi “Iberostar” fa pernottare solo dai 14 anni in su e lo stesso fa la “Sandals”. Più aumentano le stellette di alberghi e ristoranti (con aumento del relativo prezzo) e più aumentano i divieti per i bambini. Sull’Argentario o in Valle d’Aosta, in Val Gardena o in Liguria stanno aumentano le location “in” riservate a coppie senza figli o a single assortiti.
Un mondo allucinato è un mondo che non vede la realtà ma vive delle proprie allucinazioni. Un mondo allucinato è un mondo che si preoccupa molto degli animali e poco dei propri cuccioli d’uomo.
Di pochi giorni fa la sconvolgente notizia che la International Planned Parenthood Federation, la potente organizzazione anti-vita che opera in tutto il mondo in collegamento con agenzie ONU e governi, finanziata dalle grandi fondazioni americane, pratica un commercio di bambini abortiti e di parti dei loro corpi con tanto di tariffe. Gli organi hanno un loro prezzo che varia dai 30 ai 100 dollari. Testa e cuore sono quelli che valgono di più. Ma il mondo piange per l’uccisione del leone Cecil e ci si preoccupa dell’accesso dei cani alle spiagge dalle 20 alle 6 del mattino.
Facciamo attenzione: il prelievo dell’organo da vendere deve avvenire in un feto VIVO e in fase GESTAZIONALE ADULTA. Si lotta contro la vivisezione degli animali e nessuno dice niente per fermare la vivisezione dei cuccioli d’uomo. Se non è un mondo allucinato e allucinante questo, quale altro lo è?
Lascia un commento